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Torneo Montecalvoli. ATL. MONTECALVOLI - GS CASTELFRANCO 2003: 3-2

CASTELFRANCO 2003: Glielmi, Giglioli (dal 10°st Ciullo), Pagni, Calò (dal 21°st Gragnoli), Sembene, Dell’Amico, Patti (dal 30°st Pistolesi), Fikar, Kjazimi (dal 6° st Mastrandrea), Vitale, Sequi (dal 24°pt Sardelli). A disp. di Mr: Chiti S.: Meini.

Reti: Meoli (M) dopo 32”, Sembene (Gs) al 16°pt, Vitale (Gs) al 22°pt, Bonaventuri (M) al 4°st ed al 16° st.

Angoli: 6-3.

Montecalvoli.

Il Montecalvoli fa sua la semifinale contro il Gs Castelfranco 2003 al termine di 80 minuti tiratissimi dove entrambe le contendenti hanno assaporato le emozioni per una finale intravista, per una sconfitta maturanda e, con lo sfondo, una lotteria dei rigori sempre ad aleggiare nella calda serata montecalvolina.
Ha vinto la squadra che ha meglio interpretato l’incontro, che è rimasta più concentrata sulla disfida, che ha capito dove poteva essere il punto debole dei bianco/verdi insistendo su quella linea: non voglio dire che il Gs Castelfranco non avrebbe meritato la finale ma la compagine guidata da Mr Chiti deve imparare a guarire da un vizio che si porta dietro da troppo tempo, apparentemente sopito in quest’ultimo mese ma che, alle prime difficoltà, riemerge prepotentemente. Il vizio delle “colpe altrui”!
Dobbiamo imparare dagli errori commessi poiché, ieri sera, ce ne sono stati e dobbiamo imparare a prendersi le nostre responsabilità per ritrovare quel giusto passo che, necessariamente, il I° Livello ci richiederà per ritornare dove ci compete.
Non ci possiamo immediatamente scaldare per la convalida di una rete non vista dal DG ma “autorizzata” dal collaboratore: possibile far penetrare gli avversari in piena area piccola dopo appena 30 secondi dall’inizio dell’incontro subendo, per i successivi cinque minuti, altrettante incursioni giallo/verdi che solo grazie a Glielmi non si sono dimostrate più devastanti?
Non possiamo scagliarsi contro l’altro collaboratore che, probabilmente, ha reso possibile un irregolare 2-2 casalingo ma fermando, di contro, altre incursioni del Montecalvoli, viceversa, ritenute valide: non ci siamo sicuramente resi simpatici allo stesso che non ha esitato a riferire al DG frasi ingiuriose e, chissà, anche amplificate di un Glielmi che, purtroppo, periodicamente cade in un eccessivo nervosismo lasciando i compagni in inferiorità numerica!
Non possiamo costantemente chiamare un fuorigioco che può esserci o non può starci e dire “bravi ai giocatori” quando questo viene sanzionato ed un “guardalinee sveglia” quando questo viene lasciato correre: possibile che abbiamo sempre ragione noi?
Perché dire tutto questo? Semplicemente perché abbiamo evidentemente perso, per troppi frangenti della partita, la realtà stessa dell’incontro, del gioco, delle posizioni, delle tattiche, dell’avversario. Troppo distratto dagli eventi che non fossero, necessariamente, le azioni da gioco, il Gs Castelfranco è rimasto ostaggio dei propri errori: è mancato l’apporto degli esterni, il centrocampo è partito sfilacciato, le punte sono state semplicemente francobollate, il vantaggio non è stato protetto, il dispendio di una squadra con una media età superiore di cinque anni e mezzo – e necessariamente più saggia - è stato troppo, speso e profuso nel boccheggiante avvio, nella rincorsa al primo svantaggio, nell’inferiorità numerica, nell’inutile assalto finale.
Il Gs Castelfranco è una buona squadra: ma pareva un miracolo quello che si stava concretizzando, passando dall’ultimo posto senza appello di un girone di Promozione alla finale intravista di un torneo di sufficiente caratura dove una squadra di ben due categorie superiori ci avrebbe atteso, tutto questo, nello spazio di soli circa 45 giorni. Mai accontentarsi, vero, ma il lavoro di ricostruzione dovrà procedere per gradi e passi giusti e costanti e non con allunghi che potrebbero avere controproducenti effetti collaterali.

Ho accennato ad una partita tiratissima ed, aggiungo, ricca di spunti di cronaca ma che, per esigenze di spazio, andrà ridimenzionata.
Mr Chiti ritrova alcuni elementi assenti contro il San Donato e, disegnando il solito modulo, ecco presentare Glielmi tra i pali, con difesa a tre dove un Dell’Amico costretto a scaldarsi anticipatamente per noie muscolari apparse durante l’ultima partita, sarà il coordinatore del riconfermato Giglioli e ritrovato Pagni.
Sembene e Calò faranno da frangiflutti centrali con ai lati Sequi a sinistra e Patti a destra, quest’ultimo a rilevare lo squalificato Brogi, mentre Fikar farà da suggeritore alla coppia d’attacco Vitale-Kjazimi.
Non ce la fanno a recuperare Caroti e Cretella mentre Giannattasio R. e Tomei continuano nelle loro assenze “estive”.
Abbiamo parlato già della frittata a freddo subita dal Gs Castelfranco: battuta d’inizio Montecalvoli, palla intercettata ma mal controllata da Sembene che favorisce la progressione a destra di Montecalvo ed immediato cross basso sotto porta dove, su un rimpallo, Meoli insacca, il DG annulla per fallo di mano ma il collaboratore avvisa, viceversa, la regolarità della segnatura: 0-1, con immediate proteste bianco/verdi per una decisione che non può più essere retratta.
Stordito, il Gs Castelfranco imbarca immediatamente acqua: al ritmo di “un’azione al minuto”, i locali pressano i castelfranchesi rischiando di chiudere il match in men che non si dica dove una serie di errori favoriscono devastanti incursioni giallo/verdi con un paio di conclusioni a rete, in occasione delle quali, uno strepitoso Glielmi devia sulla traversa il raddoppio belleffatto.
E’ su di giri Mr Chiti: urlando la doverosa “sveglia”, finalmente si alza il baricentro castelfranchese che trova in Fikar il terminale per il doveroso alleggerimento a culminare, al 14°, col primo angolo bianco/verde – i locali avevano già calciato il loro in quei fatidici cinque minuti iniziali – dove, in tentata rovesciata, Sequi cercherà di destarsi da un torpore che lo accompagnerà, poco dopo, direttamente in panchina.
Un paio di minuti dopo e si vede Vitale che conquista una buona punizione dal fronte destro d’attacco della quale s’incarica Patti: parabola bassa e corta, non eccezionale, ma la palla è preda dello scatto di Sembene che, allungata in avanti la sfera, elude eventuali interventi di chiusura e, da pochi passi dalla linea di fondo, scaglia un poderoso fendente ad incrociare sul quale la fortuna dell’estremo Castellani è quella di non intervenire con palla ad insaccarsi sul palo più lontano per un pareggio di pregevole fattura: 1-1.
Sulle ali dell’entusiasmo per la rete segnata dal nuovo arrivata, il Gs Castelfranco cresce: ancora Sembene, ancora Vitale, ancora punizione per un esito non felice e, se Montecalvo è ancora ficcante tra Pagni e Patti, al 22° arriva quello che non t’aspetti.
Dal fronte sinistro d’attacco eccoti la famosa serpentina di un Fikar in crescendo con tocco al centro per Vitale finalmente freddo alla conclusione con la classica puntata stile calcetto: niente può Castellani ed il sorpasso è compiuto: 2-1.
Il Montecalvoli non si scompone e sfiora il pareggio quando Morelli, eluso il fuorigioco, si presenta solo davanti a Glielmi che si oppone da campione favorendo, successivamente, il tackel pericoloso ma necessario di Dell’Amico mentre Sardelli va a rilevare l’irriconoscibile Sequi.
Brivido Glielmi al 28° quando un telefonato tiro di Donald gli sguscia tra i piedi con sfera riacciuffata per i capelli praticamente sulla linea di porta e contropiede castelfranchese con Fikar che, in piena area, tocca largo per Vitale anziché provare la via della rete col n° 18 bianco/verde a centrare in pieno il palo.
Con Kjazimi toccato duro, il DG lascia correre scatenando l’entrataccia di Pagni e Montecalvoli ancora pericoloso prima con la punizione calciata alta da Maffei da posizione invitante, poi ancora da calcio piazzato di Montecalvo ed ancora con Morelli a devastare la fascia destra con i propri cross velenosi.
Minuto finale di frazione a svilupparsi, questa volta, sulla sinistra con Locascio in slalom tra Patti e Pagni e tiro a giro a cercare e non trovare il palo più lontano.

Ripresa col solo Bonaventuri a rilevare Maffei tra le fila locali ed al 1° punizione di Sardelli per intervento su Kjazimi con presunto mani in area giallo/verde ed un minuto dopo duro sandwich su Fikar a favorire la punizione di Sembene che non ha fortuna e termina ad un paio di metri lontana dal secondo palo.
Sembra partita meglio la squadra bianco/verde ma, al 4°, arriva la doccia fredda e, probabilmente, l’episodio che decide la partita: azione di rimessa locale, tagliata verticalizzazione centrale per un fuorigioco urlato dalla panchina castelfranchese – ma come si farà a vedere essendo l’azione a svolgersi dall’altra parte ? – ma non segnalato da un collaboratore non certo esempio di mobilità atletica ed il neoentrato Bonaventuri si presenta solo davanti a Glielmi al quale, questa volta, non riesce il miracolo: 2-2.
Sembrano volare parole proibite da parte del n°1 bianco/verde, termini confermati da un compagno di squadra, certamente non udite dalla panchina visto il frastuono del momento, senz’altro non sfuggite, esagerate o amplificate dal segnalinee oggetto di attenzioni poco amichevoli per tutto l’incontro: la natura umana, evidentemente, può fare il resto e, la segnalazione al DG dell’ingiuriosa frase costringe lo stesso ad estrarre il “rosso” diretto ad uno Glielmi che non si darà pace per i prossimi venti minuti.
Fuori un abulico Kjazimi, dentro Mastrandrea: alleggerisce il colpo di testa di Fikar da calcio d’angolo ma dopo la smanacciata in angolo del portiere bianco/verde appena entrato a salvare il pareggio maturando, la trappola del fuorigioco castelfranchese viene troppo richiamata e, nella speranza che essa perduri fino alla fine, al 16° ancora Bonaventuri trova il giusto pertugio centrale nel quale, trovato il necessario passo, presentarsi davanti a Mastrandrea ed insaccare è roba troppo facile per il controsorpasso, adesso, diventato realtà: 3-2.
Un Pagni apostrofato dalla tribuna, perde ancora Bonaventuri ma Mastrandrea sventa mentre, al 17°, clamoroso intervento falloso nei sedici metri su Sembene non sanzionato da un DG che, adesso, eccede troppo nella propria conduzione anglosassone.
Gragnoli per Calò che entra subito nei giusti ritmi e Bignotti a guadagnarsi il secondo “giallo” per il riequilibrio delle forze in campo col Gs Castelfranco che, con Sardelli, ha il bonus-pareggio: punizione su Sembene calciata da Patti dal fronte destro, palla in piena area dove Sardelli, a pochi metri, prima conclude col sinistro a trovare l’uomo, poi ancora col destro a spedire alto.
Disperazione negli occhi del laterale bianco/verde e, col Montecalvoli ancora a far male sulle ripartenze, sempre Sardelli, al 32°, a rendersi protagonista: angolo calciato nei sedici metri, palla colpita dal n° 16 castelfranchese col preferito sinistro ma la porta, pur vicinissima, è sfiorata.
Di fatto, le vere emozioni, terminano qua: assalto finale di tutto il Gs Castelfranco in piena area giallo/verde dove scodella la punizione il solo Gragnoli rimasto dietro ma niente o nessuno che scavalchi l’appostato Castellani ad ergersi ultimo ostacolo per un pareggio che avrebbe aperto la lotteria dei rigori.
Fasi convulse nel dopo partita dopo un match di questo livello: l’illusione, non troppo velata, me compreso, di poter arrivare in finale svaniscono mestamente e la ricerca di un capro espiatorio può far più danni di una sana e giusto esame di coscienza.
Mentre l’ “oracolo” Mr Toti, erra, quindi, una finalista (Gs Castelfranco – San Donato) questa cronaca chiude, dunque, la stagione ufficiale 2012/13: Monteforte, Profeti, Chiti. Tre allenatori per una squadra che sta ricercando le proprie fondamenta dalle quali ripartire per rifarsi largo nel mondo amatoriale UISP e tornare a recitare atti di un film calcistico di maggiori soddisfazioni. Lavoro da fare c’è n’è tanto e per tutti: giocatori (che ci sono), allenatore (col duro compito di amalgamare e, soprattutto, trasmettere concetti non solo sportivi ma anche mentali), dirigenza (forse la nota più dolente in quanto le forze, interne ed esterne, si stanno restringendo).


GLIELMI: hanno del miracoloso alcuni interventi così come di buono sono stati i rinvii che, in questa storta serata, a memoria, ne è stato sballato solo uno. Ma la bocca, troppe volte, proferisce frasi fuori luogo: forse ha ricevuto una condanna esagerata ma fa il paio di altre “graziate” per altre simil circostanze. Deve capire che, qua, lui, deve assolutamente migliorare.

MASTRANDREA: niente da fare sulla rete decisiva ma, anzi, risolutore in un paio di circostanze. Il rinvio è migliorato, la calma è una propria virtù, un’arma che lo potrebbe gettare nella mischia più volte di quanto si possa credere.

CIULLO: quarta apparizione, quarta positiva prestazione: tiene l’uomo, libera quando si deve, quando entra, trova subito il ritmo partita, pulito negli interventi. Si candida per un ruolo da protagonista.

GIGLIOLI: in pratica non sbaglia niente ed, anzi, rispetto alla partita contro il San Donato, tiene meglio la linea dettata dal centrale. Non se ne comprende la sostituzione.

PAGNI: deciso sull’uomo, a volte anche troppo, ci scappa la solita ammonizione che mette in apprensione tutto il reparto e non solo. Trovasse un più valido equilibrio, non sarebbe male.

SEMBENE: primi minuti dove, prima perde un paio di palloni, il primo dei quali deleterio consentendo il vantaggio giallo/verde, poi passa altri dieci minuti letteralmente fuori zona.
L’eurogol gli perdona questa partenza e prende autostima diventando il vero ago della bilancia del centrocampo serale.
Temevamo gli 80 minuti serali ma li tiene bene anche se, nel finale, finisce nell’imbuto avversario.

CALO’: col partner partito male, anche lui si smarrisce con alcuni errori di impostazione ed alleggerimento. Ritrova l’equilibrio col passare dei minuti ma, col sopraggiungere della stanchezza, è costretto, successivamente, a cedere il posto e fascia.

GRAGNOLI: venti minuti ben giocati, palle clamorosamente colpite di testa, la giusta freschezza che ha permesso al Gs di riportarsi in avanti per un pareggio che ci poteva stare.

DELL’AMICO: la coscia lo ha condizionato anche se la prova è sempre buona. Stasera ha avuto molto più lavoro e, sul finale, quei due affondi centrali sono passati dalle sue parti cogliendolo, evidentemente, più stanco del solito.

VITALE: lo hanno francobollato, si è creato poche occasioni ma la rete del sorpasso è un bel gesto di rara freddezza e bellezza. Ha praticamente lottato da solo, là in avanti, avendo, quale supporto, un Kjazimi un po’ spento.

FIKAR: corre imperturbabile per tutti gli 80 minuti, propiziando il sorpasso, facendo salire la squadra, indietreggiando all’occorrenza. Forse la migliore propria prestazione del torneo.

SEQUI: la sorpresa che non t’aspetti ma, questa volta, in negativo. Forse la tensione per la posta in palio, forse un urticante insetto ad infastidirgli la vista, forse un pubblico troppo vicino che lo ha intimorito. Si smarrisce, praticamente, subito ed il cambio è doveroso. Ma rimane, comunque, una buona nota dell’intera competizione.

SARDELLI: entra ma Morelli lo fa impazzire. Capisce che non è aria e pensa intelligentemente più a coprire che offendere.
Cresce coi minuti, con un secondo tempo più attivo fino al culmine dello sfiorato 3-3 per ben due volte.

PATTI: va ringraziato per il terzo ruolo diverso affidatogli in quattro partite ma patisce l’avversario largo costringendolo a salire col freno a mano tirato ed a scendere senza il necessario vigore. Tanta volontà ma, con la difesa a tre, quel ruolo necessita di caratteristiche più “brogiane”.

KJAZIMI: non sappiamo se è un caso ma l’altro giovane della squadra, stasera, ha deluso.
Non un’azione in velocità delle sue, non un tiro in porta, non un dribbling: ha conquistato un paio di punizioni e niente più. Si rifarà.

PISTOLESI: pochi minuti, tanto agonismo, difficile entrare in quei frangenti ma si è fatto sentire. Uomo sempre utile.


All. CHITI S.: vuole una partita di attacco e si ritrova subito sotto, vuole il centrocampo e lo sfondano dalle fasce.
La sua difesa a tre, stasera, non viene supportata dai necessari laterali e ne soffre tutto il reparto. Pone i giusti rimedi ed ottiene il risultato ma cade nella tentazione di dominare quando, sul 2-1, forse, doveva iniziare a gestire coprendosi di più.
Un fuorigioco troppo insistentemente chiamato non può renderti amico un DG, specialmente quelli dall’aria “funesta ed imbronciata” chiamato a segnalarteli: questo deve necessariamente essere compreso se il campionato non vuol essere fonte di troppi dispiaceri.
Toglie un apparente e sano Giglioli in luogo di un nervoso ed ammonito Pagni: cambio voluto od improvvisato?

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